Canosa di Puglia è una cittadina della provincia di Barletta-Andria-Trani posta proprio tra la Murgia e il Tavoliere. Grazie ai suoi innumerevoli ritrovamenti archeologici e alle sue importanti testimonianze storiche, la città è considerata città d'arte, oltre che uno dei principali centri archeologici dell'intera regione.
Secondo la leggenda, la città fu in origine fondata dall'eroe omerico Diomede. Centro commerciale tra i più importanti dell'antica Daunia, Canosa fu abitata anche dai Normanni, suscitando in particolare l'attenzione di Federico II.
Oggi Canosa di Puglia è una fiorente cittadina, dall'economia legata principalmente all'agricoltura e all'allevamento. Particolarmente fiorenti sono le colture di graminacee, della vite e degli ulivi: produzioni tipiche per eccellenza dell'area comunale da cui si ottengono pani, vini e olii rinomati in tutto il mondo. Di particolare rilievo sono anche le produzioni di fichi, fichi d'india, mandorle, pesche e amarene.
Cosa vedere
Canosa di Puglia è, grazie ai suoi innumerevoli ritrovamenti archeologici e alle sue testimonianze storiche, città d'arte.
Tra i maggiori esempi di architettura e arte religiosa, è da citare innanzitutto la Concattedrale di S. Sabino, edificata in piena età Longobarda, tra il VII e l'VIII secolo. La Basilica è a croce latina ed è coperta da cinque cupole basse, edificata in chiaro stile romanico-bizantino. Dopo il terremoto che nel 1951 colpì la città, la Basilica fu oggetto di un'imponente opera di restauro e, a seguire, un deciso ampliamento.
Ancora tra le principali testimonianze di arte e architettura religiosa, vi è il Mausoleo di Boemondo, edificato dopo il 1111, e dotato all'interno di alte colonne e, sul pavimento, una lapide di marmo greco che reca la scritta BOAMVNDVS.
Tra le principali testimonianze di arte e architettura civile, oltre ai numerosissimi palazzi settecenteschi e ottocenteschi, di grande rilievo è lo storico Teatro d'Ambra, la cui costruzione fu commissionata nel 1923 da Raffaele Lembo, facoltoso commerciante di grano del luogo.
Disseminano l'area comunale numerose masserie, in origine grandi aziende contadine dai tetti generalmente a doppia falda e dalle finestre quasi inesistenti.
Particolarmente ariosa e suggestiva è poi la Villa Comunale, un vero e proprio polmone verde posto al centro di Canosa. La Villa conserva al suo interno un monumento dedicato a Scipione l'Africano, un'ara commemorativa dei Caduti di tutte le guerre e un lapidarium, un vero e proprio patrimonio di reperti archeologici lapideidi di epoca dauna e romana: epigrafi, rilievi funerari, capitelli e colonne, architravi e vere di pozzo di ville imperiali.
Tra i numerosi siti archeologici, è da citare innanzitutto quello che viene chiamato il Castello, in realtà l'acropoli dell'antica Canosa.
Al di sotto della superficie della città, vi sono numerosi ipogei (tra i più importanti l'ipogeo del Cerbero, Lagrasta, Boccaforno e dell'Oplita), originariamente utilizzati con molta probabilintà dai Dauni come catacombe pagane al cui interno venivano celebrati veri e propri culti funerari.
Di particolare valore archeologico è la Necropoli di Santa Sofia, posta poco distante dal centro abitato su un terreno argilloso.
Altri siti di particolare rilievo sono la paleocristiana Basilica di S. Leucio, tempio pagano probabilmente dedicato alla dea Minerva; la Basilica di San Pietro, prima cattedrale cristiana della città; il Battistero di San Giovanni; il tempio romano di Giove Toro posto in prossimità delle antiche terme, nei pressi del centro cittadino.